E' giugno! TerraOlivo comincia, che sia una festa per tutti.

Arriva Giugno, con il sole, il mare e la frutta, tra cui le ciliegie e l'altra fresca e succulenta.

Arriva l'estate, della quale tutti lamentano un grande bisogno.

Arriva anche la festa dell'olio, arriva TerraOlivo Jerusalem.

Lo scenario che lo ospita è incantevole, uno di quelli per i quali non ci si riesce ad abituarsi mai, anche dopo molti anni di assidua frequentazione.

Saranno gli olivi dei Getsemani, che impongono severe riflessioni?

Saranno le antiche mura della città Santa di Gerusalemme ad intimorire e lasciare a bocca aperta? Saranno le monumentali porte di ingresso alla vecchia città a dettare sorpresa ed ammirazione nel contempo?

Sarà la via Crucis (o via Dolorosa, come viene chiamata qui), che genera ricordi di sofferenza e di speranza?

Sarà il Santo Sepolcro o ciò che resta del Muro Occidentale (Western Wall o Muro del Pianto) a riempire di felicità il cuore di chi osserva?

Sarà tutto questo, ma Gerusalemme è una città che non si può e non si deve dimenticare.

E' dove tutto ha avuto fine ed inizio, è il luogo dell'omega e dell'alfa, il luogo della speranza e della fede.

E' un luogo sospeso tra ieri e domani, dove il solo nome dei quattro quartieri antichi (Armeno, Arabo, Ebraico e Cristiano) rivelano e ricordano al mondo che siamo tutti fratelli.

Ed in questo scenario irreale, ma vero, all'ombra dei sacri olivi, si ripete - quasi fosse un rito - da sette anni (numero biblico ricorrente), la celebrazione dell'olio da olive: TerraOlivo.

Si comincerà domani, grazie all'impegno ed alla tenacia di molti, giunti da ogni parte del mondo per sedere al tavolo della fratellanza nel nome dell'olio d'oliva.

Si assaggeranno, in tavoli sfarzosamente imbanditi, gli sforzi compiuti da quanti nel mondo credono ancora che produrre una singola goccia di quest'oro significhi ancora qualcosa.

Si assaggeranno oli da olive, che raccontano storie avvincenti, che riferiscono di dolore e sacrificio.

Si inizia!

Auguri a quanti, ancora una volta, hanno creduto come questa non sia solamente una festa, ma la magnificazione dell'eccellenza olearia del mondo.

Buon TerraOlivo a tutti voi


La vita, gli ulivi, il dono.

Sorprendono le radici immortali degli antichi olivi dell'orto dei Getsemani, sul monte degli Ulivi che domina Gerusalemme.

Sorprende la vita che rinasce, ogni giorno, da un vecchio ceppo d'olivo.

Rasserena l'animo la veduta di questi antichi padri, nodosi e contorti, all'ombra dei quali pregò nostro Signore. Rincuora vedere che la vita rinasce e domina, su tutto.

E' una calda giornata d'estate, si tenta una passeggiata ristoratrice - nel corpo e nello spirito - nel luogo che più ha rappresentato la natura "umana" del Cristo, così raccontata da Luca (22, 39-46):

Gesù se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi;

anche i discepoli lo seguirono.

Giunto sul luogo, disse loro: "Pregate, per non entrare in tentazione".

Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso

e, inginocchiatosi, pregava:

"Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!

Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà".

Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo.

In preda all'angoscia, pregava più intensamente;

e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra.

Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli

e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro:

"Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione".

Si sale fin su in cima per un attimo di meditazione. Si tace e si prega.

Si prega per l'uomo, per i propri bisogni e necessità, ma ancora più intensamente si prega per loro, gli alberi d'olivo.

Si prega e si spera che possano tutti, in ogni parte del mondo, rinascere e portare con se il dono prezioso che custodiscono in seno.


TerraOlivo: il concorso della fratellanza.

Oggi primo giorno di assaggi al "Mediterranean International Olive Oil Competition - TerraOlivo Jerusalem".

Con leggero ritardo sull'orario previsto ecco che, magicamente, le porte del concorso si aprono agli impazienti assaggiatori.

I giudici della competizione sono presenti!

Argentini, spagnoli, italiani, greci, israeliani… tutti rispondono all'appello! Tutti ai loro posti.

La sala assaggi in trepidante attesa di iniziare, ma ecco la gradita sorpresa: un giudice dell'Autorità palestinese, un giudice donna in grazioso chador.

Che l'ulivo evocasse la pace fin dai tempi di Noè e dell'Arca e che fosse simbolo biblico di fratellanza, di benessere e di sacralità dell’uomo, era noto a tutti, ma vederla qui, concretamente, sotto i propri occhi questa fratellanza, questa pace, allora tutto assume un altro aspetto! Ed ha l’aspetto di una assaggiatrice palestinese, inizialmente timida e impacciata, ma subito a suo agio tra i tanti colleghi. 

Ho la fortuna di averla al mio tavolo, discutiamo e parliamo fittamente di olio, di olivo, di mondo. Poi il richiamo ufficiale ed il via alla competizione.

Mise en bouche, tuonano dal tavolo della presidenza, prova di riallineamento - preciso io. Spiego il campione, i sentori, l'assaggio, sento gli altri tavoli, tutto ok, possiamo iniziare.

TerraOlivo ha inizio.


E TerraOlivo sia!

E' un'alba torrida a Gerusalemme. Una foschia strana, irreale, avvolge la città vecchia. Il lavoro non si ferma, l'allestimento continua, alacremente. Tutto tace, ma la macchina organizzativa della quinta edizione di TerraOlivo sta per ultimare i propri lavori.

I giudici assaggiatori, giunti da molto lontano dormono, stremati dalla piacevole escursione sul Dead Sea e Masada del giorno precedente. Da oggi, e per tre giorni, li attende un delicato e gravoso lavoro: decretare il miglior extravergine al mondo!

Nel silenzio più assoluto scatoloni ricolmi di prezioso "oro liquido", presentato al concorso da ogni dove, colmano la hall dell'albergo. Il The Olive Tree Jerusal Hotel sembra una stazione di posta del vecchio West americano, ma le tante persone coinvolte nei preparativi sanno che fare. Ordinatamente distribuiscono gli oli, catalogano gli ultimi arrivi, tutto deve essere pronto per le 8,30 in punto. Migliaia di bicchierini ufficiali color cobalto tintinnano nel corso del trasporto, tradendo la loro natura vetrosa; saranno questi gli strumenti di analisi dei giudici del concorso. Ma al freddo conteggio dei numeri (sarà l'edizione dei record?) si contrappone l'umanizzazione del concorso, che si concretizza attraverso il prezioso apporto al TerraOlivo Mediterranean International Olive Oil Competition Jerusalem di Leonardo e Raul Castellani, Eyal Hasson e Moshe Spak. Tutti, assieme ai loro più stretti collaboratori, si spenderanno per far si che anche quest'anno il "miracolo" si ripeta e che tutto sia pronto per la fatidica ora "X".

Anche se mancano alcuni ritocchi alla sala d'assaggio, le ultime 100 bottiglie da cifrare, ancora poche copie del foglio di profilo da stampare, tutto è sotto controllo. E, come al solito, sarà pronto per l'orario indicato alla stampa. La Santità di questi luoghi protegge e conforta.

Tanti auguri a tutti i partecipanti al concorso, senza distinzione alcuna di provenienza.

Vinca il migliore, vinca l'olio extravergine di oliva!


Oggetti in legno d'olivo: una tradizione della Terra Santa.

Durante il mio girovagare attraverso tutto il "mondo" olivicolo, ho molto apprezzato, nel corso di un recente viaggio di lavoro in Israele, la grande "creatività" del popolo israeliano e palestinese nel creare veri e propri "capolavori" utilizzando semplicemente il legno di olivo.

Spesso è l'arte sacra cristiana ad essere rappresentata e da un mio personalissimo sondaggio ho potuto verificare la preponderante presenza nei mercati di figure rappresentanti il Cristo e, in seconda posizione, piccole statue ispirate alla Sacra famiglia. Sempre presente - terza posizione - in ogni angolo di Gerusalemme e Bethlemme l'immancabile "presepio", dettagliato negli attori della rappresentazione della nascita di nostro Signore Gesù Cristo.

Oltre ai simboli della cristianità, si possono comprare - per pochi euro - anche oggetti differenti e di uso comune.

Personalmete ho preferito acquistare, in ricordo dell'esperienza in Terra Santa, un semplice presepio, con le figure appena abbozzate, ma di grande espressività.

Nell'attesa che anche voi lettori possiate recarvi in Israele, vi allego alcuni esempi della creatività del popolo mediorientale che possono essere scorsi sul sito olivewood-uri7.blogspot.com o suwww.holyland-wholesale.com e su altri simili presenti sul web.