Cartolina dal Sud Africa!

Ci siamo, si riparte!

Sono abbastanza avvezzo a viaggiare e non di rado!

Conosco luoghi, genti, usi e costumi di grande parte del mondo.

Riparto, ma questa volta il bagaglio che porto con me è pesante, di quelli che difficilmente si dimentica o si perde negli aeroporti.

Troppo colmo di cose, stipato da dolci ricordi e troppo prezioso per farlo svanire nel nulla.

E' un bagaglio ricco di esperienze, uomini e donne, terre e montagne, alberi, olio da olive e vini, balene e pinguini, surfisti e babbuini.

Uniche cose che solo questa terra sa dare.

Ed è proprio questa terra nuova che si affaccia alla storia dell'olivicoltura, anche se abbastanza recente se confrontata coi millenni di storia che aleggiano tra le onde del mediterraneo.

Ma loro, giù in Sud Africa, hanno sfruttato al meglio queste esperienze millenarie europee, saltando le prime "incerte" fasi e puntando direttamente alla qualità, all'alta qualità.

E così oggi, in Italia (ma anche in Europa), ci troviamo un competitor in più, come se non bastassero quelli nostrani o appena oltre i confini...

Ma questo è il mondo, quaggiù, così va la vita.

E quindi viva questa nuova olivicoltura di pregio, viva questo splendido e cortese modo di fare, viva l'olio extravergine d'oliva.

E soprattutto grazie!

Grazie per l'accoglienza, grazie per esservi presi cura di me per così tanti giorni.

Grazie Sud Africa!

 

Con affetto, tuo Antonio Giuseppe Lauro.


Sudafrica: olivicoltura in crescita.

In Sudafrica l’olivicoltura è in costante crescita sia per le olive da mensa che per quelle da olio. Ogni anno vengono impiantati nuovi olivi e si calcola che le aziende olivicole si sviluppino ad un tasso annuo del 20% raddoppiando in dimensioni ogni quattro-cinque anni. Una produzione annua di 1.200 tonnellate di olio può sembrare insignificante se confrontata con i volumi di Spagna e Italia, ma è sufficiente a soddisfare il 20% del fabbisogno interno. Nel 2010 sono state importate 6.000 tonnellate di olio d’oliva, per un valore di circa 16 milioni di euro. 

La maggior parte degli uliveti è situata nella regione di Western Cape che vanta un clima temperato mediterraneo, ideale per questa coltura. L’elevata disponibilità di manodopera fa sì che la raccolta avvenga manualmente, pertanto le olive arrivano al frantoio intatte, non danneggiate da agevolatori meccanici. La raccolta dipende dalle condizioni ambientali ed ha luogo in genere tra marzo e luglio. 

SA Olive, l’associazione che tutela gli interessi di un centinaio di olivicoltori sudafricani, sta conducendo una campagna di educazione nei confronti della popolazione per far comprendere ai sudafricani le caratteristiche che rendono un olio d’oliva un olio di qualità e per espandere l’uso dell’olio d’oliva facendo leva sulle sua proprietà salutistiche. 

Ha pubblicato recentemente un Disciplinare basato sugli standard di qualità internazionali, adeguandosi al quale i produttori sono autorizzati ad applicare sul loro olio un sigillo che riporta la data di estrazione e attesta la conformità agli standard fissati dall’associazione. Ed i risultati in termini di conquista della fiducia dei consumatori si stanno facendo sentire. I sudafricani sono sempre più consapevoli delle proprietà salutistiche e delle possibilità di utilizzo dell’olio d’oliva ed apprezzano in maniera crescente gli extravergini prodotti nel loro Paese. I consumi annui di olio d’oliva hanno superato i 3,5 milioni di litri, con una domanda interna che aumenta intorno al 20% l’anno per l’olio e al 10% per le olive. 

Gli oli sudafricani si classificano oggi tra i migliori del mondo e conquistano premi nei concorsi internazionali di qualità. Il primo premio assegnato ad un olio sudafricano risale al 1907, quando il primo olio d’oliva prodotto in Sud Africa da un certo Mr Minaar di Paarl conquistò il titolo di “Miglior olio d’oliva dell’Impero Britannico”. Era molto probabilmente anche l’unico, a quei tempi... Ultimi in ordine di tempo i premio a TerraOlivo ed altri concorsi oleari internazionali.