Interviste

Questa parte del sito di Antonio G. Lauro è dedicata alle varie interviste rilasciate nel tempo a magazine, riviste e quotidiani, sia italiani e sia stranieri.

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Olio calabrese, la ricerca dell’eccellenza

12 gennaio 2018

di Manuela Alvaro

 

Olio extravergine d’oliva: un mondo dietro il quale si nascondono profumi e sapori. Un mondo fatto di persone che quotidianamente lavorano per far vedere cosa significa qualità quando si parla di questo prodotto. Un’eccellenza che, soffermandosi solo per un momento su una questione prettamente tecnica, giusto per capire bene di cosa si sta parlando, si ottiene esclusivamente dalla spremitura delle sole olive sane e solo tramite procedimenti meccanici, senza l’aggiunta di additivi chimici.

Con Antonio Giuseppe Lauro, tecnico dell’Arsac, Azienda Regionale per lo sviluppo dell’Agricoltura Calabrese e appassionato di olio, che lui dice essere dagli anni Novanta «il suo lavoro e il suo amore», si è parlato di ciò che significa olio extra vergine d’oliva, in Calabria e non solo. «Prima mi occupavo molto di agrumi. Dal 1990 circa, mi sono concentrato sull’olio che poi è diventato lavoro e amore. Gran parte del mio tempo libero lo dedico “a fare proselitismo” sull’olio extra vergine d’oliva. Tengo corsi in giro per il mondo per portare le persone ad apprezzare la qualità  dell’olio, per non accontentarsi».

Quella per l’olio evo gli ha fatto sviluppare una seconda passione, imprescindibile dalla prima, per i concorsi. Di uno è presidente: “EVO IOOC – International Olive oil contest”. Evo sta per olio extra vergine d’oliva, ma anche per EVOlution, nel senso dell’evoluzione in questo settore che si vuole promuovere anche con questo strumento dei concorsi. L’EVO IOOC che quest’anno sarà ospitato a Peastum, è stato inserito, per importanza, tra i primi cinque concorsi internazionali dedicati all’olio extravergine di oliva, il primo in Italia. «Il confronto con altri produttori e altre realtà fa sì che ci guadagni la qualità. Sono partner anche in altri concorsi, come in Terra Santa, a Gerusalemme, e in Argentina. Oltre del mio, vado molto fiero del concorso che ormai da anni si tiene a New York, il “NYIOOC – New York International Olive Oil Competition”. Una bellissima occasione per conoscere l’olio a livello mondiale».

Ritornando in Calabria inevitabile chiedere qual è lo stato attuale dell’olivicoltura. «Dieci anni fa al Vinitaly, che ha una sezione dedicata all’olio, la maggior parte degli oli calabresi presenti aveva dei problemi. Nell’ultima edizione, invece, per trovare un campione difettoso per un test che dovevamo fare abbiamo penato. Ciò significa che in dieci anni lo scenario è cambiato fortemente. Grazie al lavoro dei miei colleghi e del mio si è riusciti ad orientare le aziende produttrici verso la ricerca dell’eccellenza. Ci troviamo di fronte a un numero maggiore di etichette e a una diminuzione dei difetti del prodotto».

E allora quale la strada da percorrere per migliorare ulteriormente la qualità e far sì che il prodotto venga apprezzato? «In questo settore si devono indirizzare bene le nuove generazioni, farle approcciare alla cura della pianta dal germoglio fino al prodotto da vendere, quelle precedenti non hanno e difficilmente possono avere questa sensibilità. Un ragazzo mi ha raccontato che suo suocero lo ha minacciato se al momento della raccolta delle olive si presenterà nuovamente con lo scuotitore. Macchine importanti, ma che le persone che hanno lavorato la terra decenni fa non riescono a concepire come valide. Ci si deve lavorare per far capire che con la qualità e la giusta attrezzatura non si può far altro che migliorare con un valore aggiunto molto forte per i nostri oli».

Antonio Giuseppe Lauro racconta che in questi anni si sta confrontando in modo costruttivo e propositivo sempre più spesso con ingegneri, medici, farmacisti che hanno deciso di puntare tutto e reinventarsi nel settore agricolo. «Per necessità si assiste ad un rientro molto forte nel settore agricolo da parte di persone che spesso hanno studiato tutt’altro, conosco molti ingegneri, medici, farmacisti che hanno cambiato “filosofia di vita”. Professionisti che si sono avvicinati alla terra reinventandosi. Si fanno guidare, capiscono e valutano insieme al tecnico la strada migliore da percorrere e questo è un bene per il settore agricolo».

Ma di sud ce ne sono tanti e diversi, Antonio Giuseppe Lauro conosce bene la realtà di Israele. «Nove milioni di abitanti, si produce olio bastevole per un paio. Quindi è presente sul mercato israeliano molto di importazione, ma quello prodotto da loro ora è di alta qualità. Il concorso “TERRAOLIVO – Extra Virgin Olive Oil International Competition”, che facciamo lì, ha avuto un vantaggio, quello di aumentare il livello medio delle produzioni della zona che prima erano abbastanza basse. Piano piano grazie anche al fatto di portarle in un contesto internazionale ha avuto i suoi effetti e oggi ci troviamo di fronte a una situazione completamente differente con una percezione della qualità che lì è molto più chiara».   

L’Italia che cresce                              

a cura di Michele Cènnamo (26/08/2013)

Nostra intervista a Antonio Giuseppe Lauro agronomo ed analista sensoriale

 

“Pianeta olio”: sono sempre problemi di cultura

L’olio in Italia è qualcosa di “diverso” e per le sue qualità è apprezzato in tutto il mondo. Per saperne di più abbiamo chiesto a Antonio Giuseppe Lauro, agronomo ed analista sensoriale, protagonista di concorsi internazionali sugli oli extravergine di alta qualità, che premiano e promuovono le migliori imprese olivicole internazionali. Tra le più importanti la 13^ edizione di “PrimOlio”, in Calabria, “TerraOlivo Jerusalem” in Terra Santa alla sua 4^ edizione, “OLIVEJAPAN” a Tokyo la 2^ edizione.

– Il “pianetaolio” rappresenta un mondo variegato ma i problemi sono tanti….

Dal vostro osservatorio privilegiato cosa si può fare per crescere e soprattutto quale sarà il suo ruolo futuro ?

“Ad oggi sono tanti i problemi che affliggono il settore olivicolo-oleario nel suo complesso, spesso non direttamente connessi alla grave crisi economica contro la quale ancora ci troviamo a combattere. 

Sono problemi spesso strutturali. Piccole o piccolissime aziende che producono eccellenze, ma che mancano quasi completamente dei mezzi finanziari per promuovere e far conoscere le proprie produzioni.

Sono problemi di cultura. Quanti consumatori sanno riconoscere un extravergine di qualità? Quanti se ne possono approvvigionare senza il timore di incorrere in un clamoroso falso d’autore?

I segnali incoraggianti però ci sono e danno conforto e speranza per il futuro.

Aumentano i consumi nei paesi non produttori, Germania in testa, negli Stati Uniti, in Brasile ed India e nel contempo si aprono nuovi scenari commerciali “non tradizionali” ai quali occorre essere preparati.

Si accresce a gran ritmo la richiesta di olio biologico e certificato, e comincia ad essere riconosciuto il ruolo di alimento (e non mero condimento) e di prodotto “nutraceutico” dell’olio extravergine di oliva. Tra le certificazioni, o meglio, tra le attestazioni di qualità, il consumatore medio riconosce il ruolo dei concorsi internazionali e si fida dei risultati espressi dalle commissioni, come si fida delle recensioni sulle guide degli oli da olive. Speranze ben riposte e ben ripagate, in termini di qualità.”

– Quali altre iniziative avete in programma?

“Prossimo evento internazionale, come citato prima, sarà OLIVINUS Argentina, concorso sull’olio extravergine di oliva (7^ edizione). Nel cuore dell’Argentina produttiva (Area di Mendoza, famosa per i suoi pregiati vini e per gli oli di qualità), si svolgerà questo grande evento internazionale che culminerà con l’assegnazione del premio al miglior extravergine del pianeta. Dura la scelta della mia commissione di assaggio in quanto, a pochi giorni dall’evento, ho notizia che sono più di 500 i campioni di olio iscritti al concorso. Un grosso lavoro, per la nostra rodata organizzazione, che non spaventa ma stimola a “dare il meglio”. Tra l’altro, novità di questa edizione, il concorso OLIVINUS dei bambini. Assaggiatori in erba decreteranno le loro preferenze in termini di qualità degli oli da olive in concorso”.

– Cosa chiederebbe al Governo

“Il settore olio di oliva, come forse non tutti sanno, è regolamentato da leggi europee, e per tali motivi l’intervento legislativo del governo italiano è necessariamente limitato a poche tematiche del settore. Ma una cosa mi sento di chiederla a gran forza al governo Letta. Anzi due!

Che si semplifichi e si renda più chiara la leggibilità di una etichetta dell’olio (in verità in tal senso si sono mossi gli ultimi due ministri competenti) e si acceleri il percorso del “Sistema di qualità nazionale per l’olio di oliva extra-vergine” anche attraverso nuovi programmi di promozione e tutela del marchio “Made in Italy” nel suo complesso e nel settore dell’olio in particolare.”

– Un’ultima domanda: se avesse la lampada di Aladino quale desiderio esaudirebbe subito? 

“Cosa vedo nel futuro dell’olio da olive di qualità? Di dire che tutto andrà “liscio” come l’olio, non me la sento proprio.

Vedo, prevedo e stravedo un consumatore sempre più attento ed orientato verso la qualità ed il biologico. Immagino che si attenui questa l’irrefrenabile mania del paragone di prezzo e del gioco (al massacro) al ribasso. Un olio extravergine di qualità (meglio ancora se vincitori in concorsi internazionali o recensiti sulle guide di settore) non può costare quanto l’acqua minerale (gassata) di gran marca! Certamente non può nemmeno costare quanto un vino pregiato, ma 7,00/10,00 euro a bottiglia sono il “minimo sindacale” per pretendere un extravergine di qualità.

Auspico un produttore più attento, più vicino al mondo del consumo, ed orientato sempre più verso l’alta (altissima) qualità perché, come recitava un vecchio detto, “la qualità, paga! Sempre”.

Tratto da L’Italia che cresce, a cura di Michele Cènnamo

SI STA SVOLGENDO A PAESTUM LA TERZA EDIZIONE DEL CONCORSO INTERNAZIONALE EVO-IOOC.  INSERITO TRA I PRIMI CINQUE CONCORSI INTERNAZIONALI DEDICATI ALL’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E IL PRIMO IN ITALIA DALLA WREVOO (WORLD RANKING EXTRA VIRGIN OLIVE OIL).

Fino al 19 maggio sarà possibile assaggiare i migliori oli del mondo, partecipare a workshop per adulti e bambini e alle tante attività in programma sul territorio, per diffondere la cultura dell’olio di qualità.

Antonio G. Lauro, agronomo e funzionario dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) – Servizio Marketing,  divulgatore agricolo specialista in olivicoltura, panel leader e creatore del concorso internazionale EVO-IOOC, nato nel 2016 come D-IOOC in Sicilia, con la sponsorizzazione della catena alberghiera Domina, diverse partnership importanti e con il patrocinio del Governo Italiano – Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, nel 2018 il concorso ha cambiato denominazione e partner diventando EVO-IOOC. La terza edizione si sta svolgendo a Paestum in questi giorni e fino al 19 maggio, con premiazione finale.

Come mai avete scelto Paestum come nuova sede del concorso?

Dopo l’esperienza palermitana, si è deciso di cambiare nome e location del concorso, ma lasciando – anzi rafforzando – il management del contest. La scelta doveva per forza cadere in un paese del “sud” dell’Italia, per legare ancor di più l’EVO IOOC alla terra, alle tradizioni, all’olivicoltura ed al modus vivendi delle terre del sud. Terre fino al 2016 (anno di esordio del concorso) dimenticate dal circuito mondiale dei contest oleari di oliva e dei grandi eventi sull’olio extravergine. Dopo un brevissimo censimento di luoghi e persone, siamo arrivati a Paestum, che riassumeva in se tutto quanto era per noi essenziale: storia, cultura, eleganza, tradizioni, olivicoltura! Dopo la terra le persone: abbiamo scoperto tra i responsabili politici locali – sindaco e vicesindaco di Paestum su tutti – persone sinceramente innamorate del territorio.

Quali sono le principali caratteristiche del concorso e perchè un produttore dovrebbe scegliere di partecipare?

Un concorso nasce per un solo motivo: venire incontro alle esigenze dei produttori! Infatti EVO IOOC non è solamente un contest internazionale, ma è anche un evento globale che per un anno intero animerà il settore dell’olio italiano. Si parte, è chiaro, dal contest: 20 giudici internazionali di prestigio, location da favola, oli provenienti da tutto il mondo. (Approfondimenti sui vantaggi connessi alla partecipazione all’Oscar internazionale dell’olio extravergine di oliva secondo gli organizzatori sul sito EVO-IOOC.

Che consiglio daresti ai produttori per valorizzare al meglio il proprio olio?E ai consumatori per sceglierlo e utilizzarlo al meglio?

Produttori, alzate la testa dai campi e date uno sguardo al mercato! Le guide specializzate, i concorsi internazionali, i giornalisti enogastronomici devono essere alleati e “strumenti” del vostro successo! Consumatori, leggete le etichette degli oli acquistati, cercate il bollino distintivo di qualità rilasciato dai premi oleari o la recensione in guida o sui giornali. Vorrà dire che qualcuno per voi ha fatto il lavoro “sporco”, selezionando le eccellenze olearie del mercato!

Buon olio extravergine di oliva a tutti!

da http://www.olissea.it/antonio_lauro/


#Salute: parliamo di olio d’oliva

22 Luglio 2019

Martedì 26 novembre in replica su Radio Wellness dalle ore 12.00, la puntata dedicata all’olio d’oliva.

L’olio extravergine d’oliva è un alimento comunissimo da trovare. Ognuno di noi ne ha in casa almeno una bottiglia, ma spesso, non viene utilizzato in maniera completa.

Ai nostri microfoni Antonio Lauro, Agronomo, assaggiatore di olio extravergine d’oliva e Funzionario dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC).

www.antoniolauro.it

Come facciamo a capire che stiamo comprando un olio di qualità?

“L’etichetta ci dice tanto ma non tutto. La prima cosa da fare è cercare il simbolo del “biologico“, assente quindi da pesticidi e con un’attenzione più accurata nel processo di spremitura delle olive. Analizzare poi se vi è la presenza del bollino delle denominazioni d’origine, che certifica i controlli avvenuti durante tutto il processo produttivo” afferma Antonio Lauro.

Un olio che riscontriamo più amaro rispetto ad altri, è da considerare scaduto o comunque un cattivo prodotto?

Antonio ci assicura subito: “Assolutamente no, anzi: di fronte ad un olio d’oliva che percepiamo come amaro o piccante, possiamo affermare di avere un prodotto di buona qualità, in quanto segnale di una grande quantità di sostanze fenoliche, potentissimi alleati della nostra salute. In particolare poi, la molecola responsabile del piccante, è da ritenersi addirittura un importante antinfiammatorio naturale.”

Ma non solo, Antonio Lauro, facendo riferimento a delle affermazioni che arrivano dagli Stati Uniti, conferma ulteriormente i benefici che possiamo avere se consumiamo quotidianamente l’olio:

“Considerate che, un cucchiaio di olio d’oliva al giorno, riduce notevolmente il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari“ conferma l’agronomo.

Moltissime altre proprietà, cenni storici e molto altro, è stato discusso durante la puntata dedicata. Scopri di più sintonizzandoti su radiowellness.fm, martedì 26 novembre a partire dalle ore 12.00!

 

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Archivio puntate

 

Messinia Live

04/02/2020

 

Παρασκευή 7 Φεβρουαρίου στις 19:00 στην αίθουσα του Κέντρου ΔΗΜΗΤΡΑ της Κυπαρισσίας

To Ιδρύμα Καπετάν Βασίλη και Κάρμεν Κωνσταντακόπουλου σε συνεργασία με την Δ.Α.Ο.Κ Τριφυλίας και τοΚέντρο ΔΗΜΗΤΡΑ Κυπαρισσίας, στο πλαίσιο των δράσεων για την υποστήριξη του πρωτογενή τομέα, θα πραγματοποιήσουν “Εκπαιδευτικό σεμινάριο γευσιγνωσίας ελαιολάδου”, την Παρασκευή 7 Φεβρουαρίου , ώρα 19:00, στην αίθουσα του Κέντρου ΔΗΜΗΤΡΑ Κυπαρισσίας.

Στο εκπαιδευτικό σεμινάριο θα μιλήσει ο διεθνούς φήμης γευσιγνώστης και Πρόεδρος του Διεθνούς Διαγωνισμού Ελαιολάδου EVO IOOC, Dr Antonio Giuseppe Lauro, ο οποίος επισκέπτεται και φέτος τη Μεσσηνία για να δώσει απαντήσεις στο ερώτημα “Ποιο είναι το μέλλον του εξαιρετικού παρθένου ελαιολάδου υψηλής ποιότητας”

Αναλυτικό Πρόγραμμα

18:30-19:00 Προσέλευση
19:00-21:00
– Χαιρετισμός Τσουμάνης Γεώργιος,Γεωπόνος Msc, Υπεύθυνος ΚΔ Κυπαρισσίας
– Χαιρετισμός Αντώνης Παρασκευόπουλοςδιευθυντής της Δ.Α.Ο.Κ Τριφυλίας
– Ομιλία, Dr Antonio Giuseppe Lauro
– Δοκιμή και σχολιασμός διεθνών μονοποικιλιακών και πολυποικιλιακών ελαιολάδων
– Συζήτηση

Για τη συμμετοχή σας στο εκπαιδευτικό σεμινάριο απαιτείται προεγγραφή μέχρι την Παρασκευή, 7 Φεβρουαρίου, στις 13:00 στα παρακάτω στοιχεία:
Τηλέφωνο: 27230 28353
Email: info@cvf.gr 
όπου στέλνετε το όνομά σας και ένα τηλέφωνο επικοινωνίας

Με την υποστήριξη:
LIÁ Premium Extra Virgin Olive Oil
Αγροτικός Σύλλογος Φιλιατρών
FILIATRA AGROVISION